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Origini

Piacenza, città della Pianura Padana, è situata sulla riva destra del Po, alla confluenza a ovest del fiume Trebbia e ad est del torrente Nure. La sua posizione geografica è stata da sempre militarmente strategica, e ne ha determinato oggi la sua posizione di importante nodo ferroviario e autostradale. Popolata sin dall’antichità, la città di Piacenza sorse sulle rive del fiume Po nel 218 a.C., probabilmente su un preesistente insediamento celtico. La città fu fondata dai romani come avamposto per l’incombente minaccia di una seconda guerra punica con Annibale, per consolidare le conquiste in territorio gallico e per tenere a bada le genti celtiche.

 

La battaglia della Trebbia

La battaglia della Trebbia avvenuta il 18 dicembre del 218 a.C. durante la seconda guerra punica, è stato il secondo scontro ingaggiato al di qua delle Alpi fra le legioni romane del console Tiberio Sempronio Longo e quelle cartaginesi guidate da Annibale. Quest’ultimo, dopo aver vinto la battaglia del Ticino, con esito disastroso per le legioni romane, si preparava alla conquista di queste zone. Una volta espugnato Casteggio, Annibale vinse anche la battaglia della Trebbia nel corso della quale caddero circa 20.000 soldati romani. Ma Placentia seppe resistere: il territorio paludoso fu bonificato, la produzione di grano, orzo e miglio fu incrementata, si iniziò anche la tessitura della lana. Divenne, quindi, un importante municipio romano con un attivo porto lungo il fiume Po durante la Repubblica e l’Impero.

battaglia del trebbia

Dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente agli inizi dell’anno Mille.
 

Proprio a Piacenza, nel 476 d. C., si concluse il ciclo storico dell’Impero Romano d’Occidente con l’uccisione del generale Flavio Oreste e la successiva deposizione dell’ultimo imperatore, Romolo Augusto, ad opera del re degli Eruli Odoacre. Caduto l’Impero Romano, la città fu saccheggiata e ricostruita in seguito alle invasioni barbariche. Essa si ritrovò al centro della guerra tra i Goti e le truppe dell’Impero Romano d’Oriente.
Le sorti cittadine si risollevarono quando divenne sede comitale longobarda (cioè vi fu stabilita la sede di un ducato longobardo), ma solo con la dominazione dei Franchi nel IX secolo si ha una consistente rinascita.
Piacenza assunse un’importanza sempre maggiore intorno all’anno Mille, quando si registrò anche una crescita demografica ed economica, essendo posta lungo la via Francigena che portava in città numerosi pellegrini e mercanti. Nel 1095 Papa Urbano II indice da Piacenza un’importante Concilio nel quale vengono lette le suppliche d’aiuto dell’imperatore di Costantinopoli contro gli “Infedeli”. Il luogo di questo evento è oggi identificabile in Piazza delle Crociate, in via Campagna.


L’unione con l’Italia

Il 10 maggio 1858, con un plebiscito, Piacenza chiese l’annessione al nascente Regno d’Italia, allora ancora Regno di Sardegna. Il 14 maggio una delegazione composta da illustri cittadini, portava al re Carlo Alberto, accampato nei pressi di Verona, i risultati del plebiscito. Il monarca proclamava così Piacenza Primogenita dell’Unità d’Italia, titolo di cui la città ancora si vanta.

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